mercoledì 23 marzo 2016

TRADIZIONI PASQUALI

LE TRADIZIONI RELIGIOSE

Ai giorni nostri il "Sepolcro" di Gesù, che viene portato in processione per le vie del paese la sera del Venerdì Santo, viene abbellito con fiori e Angioletti.





Al tempo dei nostri nonni non si portavano i fiori al Sepolcro di Gesù, ma il "grano bianco".
All'inizio della Quaresima, le donne provvedevano a seminare il grano in appositi vasi e lo curavano al buio delle cantine. 
I chicchi di grano, fatti germogliare al buio, crescevano fino a diventare dei fili sottilissimi che prendevano un colore pallido, quasi bianco. 
Le piantine così ottenute venivano portate in Chiesa ed offerte a Gesù. Esse simboleggiavano il miracolo della Vita, della Morte e della Resurrezione del Signore.



Nel Vangelo di San Giovanni è scritto: 
" Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore produce molto frutto."



Dal Venerdì Santo fino a Pasqua le campane restano mute.

Al tempo dei nostri nonni, i bambini andavano in giro con un attrezzo di legno con due pezzi di ferro e li sbattevano per annunciare le funzioni religiose.





I DOLCI

A Trivento il dolce tipico di Pasqua è la "pigna". Le nostre mamme ancora preparano le pigne.



Le nostre nonne preparavano per i loro bambini dei dolci dalle forme particolari che contenevano uova: le "Papotte", i "Cavallucci" e i "Cestini di Pasqua".  
Le "Papotte", erano delle bambole dolci per le bambine, i "Cavallucci" erano per i bambini, i "Cestini" erano per entrambi.
Rappresentavano un modo giocoso di augurare un futuro ricco di abbondanza e di buoni raccolti. 

Questa  tradizione per fortuna non è del tutto scomparsa.
Alcuni di noi a Pasqua avranno la fortuna di ricevere, oltre all'uovo di cioccolato, uno di questi ottimi dolci.

Una "Papotta"




Un "Cavalluccio"



Un "Cestino di Pasqua"



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